Confronto acceso: Shen Ching-ching si rifiuta di firmare le dichiarazioni, il procuratore scatena le accuse nel tribunale di Taipei

Le tensioni aumentano durante la battaglia legale sulla presunta corruzione di Ko Wen-je.
Confronto acceso: Shen Ching-ching si rifiuta di firmare le dichiarazioni, il procuratore scatena le accuse nel tribunale di Taipei

Un drammatico scambio in aula si è svolto oggi a Taipei durante il processo riguardante Ko Wen-je, l'ex presidente del Taiwan People's Party, e le accuse di corruzione legate al gruppo Miramar. Il fulcro della disputa si è concentrato sulla testimonianza di Shen Ching-ching, il presidente del Gruppo Miramar, portato in tribunale dalla detenzione.

Il nocciolo del disaccordo derivava dall'interpretazione dei verbali investigativi, in particolare come venivano annotate le espressioni facciali. Shen e il suo team legale hanno contestato l'inclusione soggettiva di descrizioni "tra parentesi" delle espressioni all'interno del verbale, sostenendo che ciò potesse influenzare il giudizio del giudice.

Il procuratore, Jiang Chang-zhi, ha reagito con forza alla narrazione di Shen, accusandolo di distorcere i fatti e confrontandolo direttamente con le parole: "Stai dicendo sciocchezze."

In una risposta accesa, Shen, mettendo in discussione il coinvolgimento di Jiang nell'interrogatorio originale, ha replicato: "Con che diritto mi accusi di dire sciocchezze?" Ha ulteriormente sfidato Jiang, chiedendo: "Sei stato tu a fare le domande quel giorno?" L'atmosfera in aula si è rapidamente infiammata, diventando molto tesa.



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