L'ex portavoce del Gabinetto Chen Tsung-yen assolto dalle accuse di corruzione a Taiwan

Il tribunale del distretto di Tainan cita prove insufficienti in un caso di alto profilo
L'ex portavoce del Gabinetto Chen Tsung-yen assolto dalle accuse di corruzione a Taiwan

Taipei, Taiwan – L'ex portavoce del gabinetto Chen Tsung-yen (陳宗彥), coinvolto in una controversia e costretto a dimettersi, è stato giudicato non colpevole di corruzione dal tribunale distrettuale di Tainan. La sentenza, emessa giovedì, conclude un caso che ha attirato notevole attenzione pubblica.

La decisione del tribunale si è basata sulla mancanza di prove sufficienti per dimostrare che Chen avesse violato la legge anticorruzione. Due gestori di nightclub implicati nel caso, di cognome Lien (連) e Wang (王), sono stati anch'essi assolti per lo stesso motivo.

Nel suo verdetto, il tribunale ha notato specificamente che i pubblici ministeri non sono riusciti a stabilire in modo definitivo che l'individuo identificato come "Presidente Chen" (陳董) nelle registrazioni della sorveglianza fosse effettivamente Chen Tsung-yen.

Il caso ebbe origine nel 2013 quando i pubblici ministeri di Tainan indagarono su presunte attività illegali che coinvolgevano Wang. Durante questa indagine, Wang è stato sospettato di aver corrotto funzionari, incluso Chen, che all'epoca ricopriva le cariche di direttore del Dipartimento degli affari civili di Tainan e direttore generale del Dipartimento delle relazioni internazionali e dell'informazione della città.

Nonostante l'indagine iniziale, il caso fu rinviato per una gestione separata nell'aprile 2014 a causa della mancanza di prove specifiche, e l'indagine di follow-up fu successivamente chiusa senza accuse, poiché la corruzione non poté essere confermata.

Il caso è riemerso all'inizio del 2023, spingendo Chen a dimettersi dal suo incarico di gabinetto dopo soli 18 giorni in carica.

I pubblici ministeri avevano incriminato Chen il 15 agosto 2024, chiedendo una pesante condanna. L'accusa sosteneva che Chen avesse mostrato scarso rimorso per le sue presunte azioni.

Le prove presentate suggerivano che Chen avesse incontri sessuali con tre donne usando pseudonimi in 16 occasioni. Le prove includevano 10 pagamenti per un totale di NT$12.000 (US$397,60) e due casi in cui il sesso era stato scambiato con regali. I restanti quattro casi non hanno potuto essere verificati.

I pubblici ministeri hanno riconosciuto che, a causa del tempo trascorso, non erano in grado di localizzare o convocare le tre donne a testimoniare.

Il verdetto è soggetto a ricorso.



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