Ricercatori taiwanesi pionieri di un nuovo approccio preciso al trattamento del cancro al fegato

Speranza per un futuro più sicuro: Una terapia mirata promette bene nella lotta contro il cancro al fegato

Taipei, Taiwan – In un'importante scoperta, i ricercatori medici dell'Ospedale dell'Università Nazionale di Taiwan (NTUH) e della Taipei Medical University (TMU) hanno svelato risultati promettenti che potrebbero rivoluzionare il trattamento del cancro al fegato. La loro ricerca, presentata a un recente simposio, evidenzia una potenziale strategia per combattere la malattia, minimizzando al contempo i danni alle cellule sane.

Il team, guidato da Tsai Feng-chiao (蔡丰喬), medico curante presso l'NTUH, ha sviluppato questo trattamento innovativo negli ultimi quattro anni. A differenza della chemioterapia tradizionale, che spesso danneggia le cellule sane, questo approccio mira a geni specifici all'interno delle cellule del cancro al fegato, offrendo un'alternativa più precisa e potenzialmente più sicura.

Attraverso un'analisi completa dei dati biologici, il team di Tsai ha identificato tre geni chiave – YAP, STK40 e SLK – che sono fortemente associati alla progressione del cancro al fegato, in particolare nei pazienti in fase avanzata.

Tsai ha spiegato che YAP, un gene coinvolto nella regolazione delle dimensioni degli organi, può contribuire alla "crescita e all'espansione incontrollata del cancro" quando alterato nelle cellule tumorali. Tuttavia, poiché YAP gioca anche un ruolo cruciale nelle cellule sane, colpirlo direttamente presenta delle sfide.

Il team di ricerca ha scoperto che STK40 e SLK, a differenza di YAP, non sono ampiamente espressi nelle cellule sane, rendendoli bersagli ideali. La soppressione di questi geni ha dimostrato la capacità di ridurre l'attività di YAP all'interno delle cellule tumorali, arrestando efficacemente la diffusione del cancro al fegato senza danneggiare il tessuto normale.

"Con la giusta combinazione di strategie di trattamento, possiamo impedire ai tumori di diffondersi in modo incontrollato e raggiungere invece uno stato di coesistenza a lungo termine", ha dichiarato Tsai.

I risultati del team, pubblicati sulla rivista peer-reviewed Advanced Science a metà del 2021, hanno aperto la strada alla sperimentazione sugli animali. Questo è un passo cruciale verso potenziali applicazioni nei pazienti umani.

Tsai ha sottolineato l'importanza di questa ricerca, rilevando che la malattia epatica è un importante problema di salute a Taiwan. L'epatite B, un tempo prevalente nella popolazione, ha contribuito a un'elevata incidenza di malattie epatiche e cancro. Nel 2023, le malattie epatiche croniche e la cirrosi hanno causato 3.813 decessi, mentre il cancro al fegato e ai dotti biliari intraepatici ne hanno causati 7.724, secondo il Ministero della Salute e del Welfare.

Sebbene le vaccinazioni e i trattamenti per l'epatite B abbiano contribuito a ridurre l'incidenza delle malattie correlate, Tsai ha sottolineato la necessità di nuovi approcci per affrontare le malattie epatiche e il cancro causati da altri fattori, stimolando così lo sviluppo di questo trattamento innovativo.