Taiwan contrattacca: Il MOFA lancia un'iniziativa contro la guerra legale cinese
In risposta al divieto di passaporto in Somalia, Taiwan rafforza la difesa internazionale

Il Ministero degli Affari Esteri (MOFA) di Taiwan sta intraprendendo azioni decisive per contrastare le tattiche di "guerra legale" della Cina volte a isolare l'isola-nazione sulla scena globale. Il Ministro degli Affari Esteri Lin Chia-lung (林佳龍) ha avviato un progetto speciale per affrontare la distorsione della Risoluzione 2758 dell'ONU da parte di Pechino, secondo un funzionario degli affari esteri.
Questa mossa arriva in risposta alla recente decisione della Somalia di vietare l'ingresso o il transito nel paese africano ai titolari di passaporto taiwanese. Questa decisione, che ha citato la Risoluzione 2758 dell'ONU e l'adesione della Somalia al principio "una Cina", ha di fatto limitato i viaggi per i cittadini taiwanesi.
Il MOFA ha fortemente protestato contro l'azione della Somalia, mettendo in guardia i cittadini taiwanesi dal viaggiare in Somalia o Somaliland fino alla revoca del divieto. Il ministero ha istituito una task force di risposta per combattere questa nuova forma di repressione, avviata dal Ministro Lin durante la sua visita in Eswatini.
Evidenziando la violazione della libertà personale, il MOFA sta cercando supporto dagli Stati Uniti, da paesi affini e dall'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile per difendere gli interessi di Taiwan. Il ministero considera la mossa un tentativo della Cina di minare lo status internazionale di Taiwan.
La Cina ha già espresso il suo sostegno alle azioni della Somalia, confermando ulteriormente il coinvolgimento di Pechino nella repressione. Pechino ha costantemente interpretato erroneamente la Risoluzione 2758 dell'ONU per limitare lo spazio internazionale di Taiwan, inclusi i suoi sforzi per costringere l'ufficio di rappresentanza di Taiwan a trasferirsi da Pretoria l'anno scorso. Tuttavia, grazie alla resilienza di Taiwan e al sostegno di altre nazioni democratiche, l'ufficio continua a operare normalmente.
In una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il mese scorso, il rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite ha accusato la Cina di aver abusato della risoluzione nei suoi tentativi di isolare Taiwan. Gli Stati Uniti hanno anche sottolineato che la risoluzione non preclude la partecipazione di Taiwan al sistema delle Nazioni Unite e ad altri forum multilaterali.
Il Ministro Lin ha incaricato il ministero e gli uffici di rappresentanza all'estero di aumentare gli sforzi promozionali e di lobbying e di prepararsi alla guerra legale della Cina.
Inoltre, i rappresentanti statunitensi Tom Tiffany e Andy Ogles hanno inviato una lettera congiunta all'ambasciatore somalo negli Stati Uniti Dahir Hassan Abdi. Hanno espresso profonda preoccupazione e affermato che la direttiva è stata emessa su insistenza della Repubblica Popolare Cinese. La lettera ha anche messo in guardia sulle gravi conseguenze ritorsive per la Somalia, tra cui revoche di visti, divieti di viaggio e potenziali ripercussioni diplomatiche.
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