Il governo giapponese valuta la possibilità di riutilizzare il suolo di Fukushima presso l'Ufficio del Primo Ministro

Un piano controverso per riciclare il suolo della bonifica di Fukushima a Tokyo solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla percezione pubblica.
Il governo giapponese valuta la possibilità di riutilizzare il suolo di Fukushima presso l'Ufficio del Primo Ministro

Il governo giapponese sta valutando la possibilità di riutilizzare il terreno, raccolto dalle aree circostanti la centrale nucleare danneggiata di Fukushima Daiichi, sui terreni dell'ufficio del Primo Ministro e di altri edifici governativi. Questa informazione proviene da una fonte governativa.

L'iniziativa mira a stabilire un precedente per il riciclaggio del terreno al di fuori della prefettura di Fukushima. Precedenti progetti dimostrativi a Tokyo e nelle aree circostanti hanno incontrato ostacoli a causa dell'opposizione locale.

Il terreno destinato all'ufficio del Primo Ministro e ad altre strutture governative nel distretto di Kasumigaseki a Tokyo verrebbe probabilmente utilizzato in aiuole e applicazioni simili. Il Ministero dell'Ambiente afferma che la sicurezza del terreno è stata verificata attraverso progetti dimostrativi iniziati nella prefettura di Fukushima nel 2017.

La centrale di Fukushima ha subito un grave incidente nucleare nel marzo 2011, a seguito di un terremoto e uno tsunami, con il rilascio di ingenti quantità di materiale radioattivo e un'ampia contaminazione del territorio.

Circa 14 milioni di metri cubi di terreno rimosso e altri rifiuti sono stati stoccati in un deposito temporaneo situato vicino al complesso nucleare.

Il Giappone mira a riciclare il terreno con una radioattività relativamente bassa per progetti pubblici, come la costruzione di terrapieni stradali, per ridurre il volume complessivo di terreno che necessita di smaltimento finale.



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