Gruppi civici taiwanesi si uniscono per i diritti dei lavoratori migranti e la solidarietà palestinese

Evidenziare lo sfruttamento e chiedere giustizia in occasione del Mese internazionale della donna
Gruppi civici taiwanesi si uniscono per i diritti dei lavoratori migranti e la solidarietà palestinese<br>

Taipei, Taiwan - In una potente dimostrazione di solidarietà, una coalizione di gruppi civici taiwanesi si è riunita alla Stazione Centrale di Taipei per far luce sulle difficoltà affrontate dalle lavoratrici migranti e per esprimere sostegno al popolo palestinese nel contesto dell'attuale conflitto a Gaza. L'evento, tenutosi domenica 30 marzo, si è allineato alla campagna globale "One Billion Rising", che sostiene la fine della violenza contro le donne.

Il tema centrale del raduno, "uniti per un mondo libero dalla guerra, dallo sfruttamento e dallo sfollamento", ha sottolineato il duplice obiettivo della giornata: sostenere i diritti delle lavoratrici migranti a Taiwan ed esprimere preoccupazione per la difficile situazione dei palestinesi.

Decine di lavoratori migranti, molti dei quali erano presenti, hanno marciato intorno alla Stazione Centrale di Taipei, gridando slogan come "lavoratrici migranti, lottate per l'uguaglianza dei diritti dei lavoratori". La manifestazione ha rappresentato una toccante chiusura del Mese Internazionale delle Donne.

I relatori al raduno hanno sottolineato le sfide specifiche affrontate dai lavoratori migranti. Balderama Francia, presidente del National Domestic Workers' Union (Filippine), ha condiviso la sua esperienza personale di essere stata picchiata selvaggiamente mentre lavorava come badante domestica a Taiwan. Ha ricordato precedenti difficoltà, tra cui la sua agenzia di reclutamento che ha prelevato una "tassa di servizio" senza fornire l'assistenza necessaria durante una malattia mentre lavorava come operaia in fabbrica.

Francia ha evidenziato gli oneri finanziari imposti ai lavoratori migranti dalle tasse di reclutamento nei loro paesi d'origine, che spesso creano un ciclo di debiti. Ha anche sottolineato che le badanti conviventi non sono protette dalla legge sugli standard del lavoro di Taiwan, esortando il governo taiwanese e i governi dei paesi d'origine dei lavoratori migranti ad affrontare queste ingiustizie.

Lennon Wang (汪英達), direttore delle politiche per i lavoratori migranti presso la Serve the People Foundation, ha fatto eco a queste preoccupazioni, osservando il trattamento ingiusto subito dai lavoratori sulle barche da pesca, anch'essi esclusi dalla legge sugli standard del lavoro. Ha anche sottolineato che le ONG hanno ripetutamente richiesto l'implementazione dei "principi di reclutamento equo" per eliminare la necessità per i migranti di pagare per il loro lavoro, ma queste richieste sono state ignorate.

L'evento ha anche tracciato un forte legame tra le lotte dei lavoratori migranti e la situazione a Gaza. Amel Eid, una psicologa palestinese che lavora a Taiwan, ha tracciato parallelismi tra le sfide quotidiane delle lavoratrici migranti e delle donne palestinesi, sottolineando la loro comune lotta per la sopravvivenza e la dignità.

Laura Moye, coordinatrice Israele/Palestina per Amnesty International (AI) Taiwan, ha aggiunto una prospettiva critica sulla situazione a Gaza, affermando che Amnesty International ha determinato che gli attacchi israeliani soddisfano la soglia del "genocidio". Ha anche invitato il governo taiwanese a riconsiderare i suoi affari in corso con il governo israeliano, sostenendo un passaggio dall'ordinaria amministrazione.



Sponsor