Taiwan protesta contro la deportazione in Cina di sospetti di frode da parte della Cambogia

Il MOFA condanna le azioni e chiede il ritorno dei cittadini taiwanesi
Taiwan protesta contro la deportazione in Cina di sospetti di frode da parte della Cambogia

Il Ministero degli Affari Esteri (MOFA) di Taiwan ha presentato una forte protesta ed espresso serie preoccupazioni in merito alla decisione della Cambogia di deportare sospetti taiwanesi per frode in Cina. Questo fa seguito alla deportazione di tre gruppi di cittadini taiwanesi, arrestati in Cambogia per presunto coinvolgimento in attività fraudolente, domenica sera e lunedì mattina.

Secondo il MOFA, il governo cambogiano ha condotto un'operazione contro un centro truffe, che ha portato all'arresto di 180 sospetti taiwanesi. Agendo su richiesta della Cina, la Cambogia ha deportato quasi 190 individui, tra cui cittadini cinesi e taiwanesi, in Cina.

Il ministero ha sottolineato la sua delusione per il fatto che il governo cambogiano, sotto pressione da Pechino, non abbia fornito a Taiwan il numero esatto e un elenco completo dei sospetti taiwanesi deportati. Il MOFA ha dichiarato: "Il ministero non solo continua a sollecitare la Cambogia a fornire le informazioni, ma esprime anche seria preoccupazione e protesta."

Dopo aver appreso dell'incidente, il ministero ha immediatamente consultato altre agenzie governative, tra cui le autorità giudiziarie e il Mainland Affairs Council. Il governo sta lavorando per facilitare il ritorno dei sospetti taiwanesi a Taiwan, invocando l'Accordo di Assistenza Giudiziaria e di Lotta alla Criminalità Transfrontaliera tra le Due Spedizioni (海峽兩岸共同打擊犯罪及司法互助協議).

L'ufficio di rappresentanza di Taiwan a Ho Chi Minh City sta negoziando attivamente con il governo cambogiano per ottenere informazioni sui sospetti. Inoltre, il governo sta utilizzando meccanismi attraverso lo stretto per affrontare la situazione.

Il MOFA ha ribadito un avvertimento ai cittadini taiwanesi, esortandoli ad astenersi dal coinvolgimento in frodi illegali nelle telecomunicazioni all'estero, poiché ciò può portare all'incarcerazione e danneggiare la reputazione della nazione.

Le agenzie governative sono impegnate a collaborare con la comunità internazionale per combattere la criminalità transnazionale. Questa deportazione è avvenuta proprio mentre il presidente cinese Xi Jinping (習近平) iniziava il suo tour in Vietnam, Malesia e Cambogia.

Precedenti rapporti del Cambodia China Times indicavano che le autorità cambogiane avevano effettuato un'incursione in un centro truffe online a Phnom Penh il 31 marzo, arrestando 186 stranieri sospettati di gestire schemi fraudolenti. Tutti i detenuti sono stati identificati come cittadini cinesi o taiwanesi.

Un funzionario di collegamento non nominato con sede a Ho Chi Minh City per il Criminal Investigation Bureau ha rivelato che Taiwan era in trattative con la Cambogia per impedire la deportazione di 179 sospetti taiwanesi per frode in Cina. I media cambogiani hanno suggerito che i trasferimenti fossero un gesto di buona volontà nei confronti di Pechino.



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