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Cala la fiducia dei consumatori di Taiwan: Pesano i timori per l'aumento delle tariffe elettriche

Incertezze economiche e pressioni inflazionistiche smorzano il sentimento nella nazione insulare
Cala la fiducia dei consumatori di Taiwan: Pesano i timori per l'aumento delle tariffe elettriche<br>

Taipei, Taiwan – A marzo la fiducia dei consumatori a Taiwan ha subito un calo, raggiungendo il minimo degli ultimi 11 mesi. La National Central University (NCU) ha riportato questo declino, attribuendolo alle crescenti ansie riguardo un potenziale aumento delle tariffe elettriche previsto per aprile.

L'ultimo Consumer Confidence Index (CCI), misurato tra il 18 e il 21 marzo, è sceso a 71,86, un calo di 0,73 punti rispetto al mese precedente. Questo segna il punto più basso da aprile 2024, quando il CCI era a 63,37. Il CCI valuta il sentiment dei consumatori riguardo i prossimi sei mesi, considerando fattori come i prezzi al consumo, le prospettive economiche locali, il mercato azionario, l'acquisto di beni durevoli, le prospettive di lavoro e le finanze familiari.

Un fattore significativo che ha contribuito al calo è stato il sottoindice relativo ai prezzi al consumo, che è crollato di 1,2 punti, arrivando a 35,26. Questo è il calo più marcato tra i sei fattori analizzati e il più basso da giugno 2024, quando era a 32,48.

Secondo Dachrahn Wu (吳大任), Direttore del Research Center for Taiwan Economic Development della NCU, le diffuse aspettative di un aumento delle tariffe da parte di Taiwan Power Co. (Taipower) per far fronte alle sue perdite finanziarie hanno alimentato le preoccupazioni. Wu ha sottolineato il potenziale impatto diretto sull'inflazione e la pressione sulle finanze familiari che l'aumento delle tariffe potrebbe imporre.

La riunione per la valutazione dell'aumento delle tariffe elettriche era prevista per venerdì per finalizzare i dettagli.

Anche altri fattori hanno contribuito al calo generale. I sottoindici per l'acquisto di beni durevoli, le finanze familiari e il clima economico locale sono scesi rispettivamente a 101,99, 81,94 e 86,8. Anche i sottoindici del mercato azionario e dell'occupazione si sono spostati verso il basso, a 49,89 e 75,25.

Liu Ming-huan (劉明寰), capo del centro di ricerca sui mercati emergenti del Taiwan Institute of Economic Research, ha evidenziato diverse incertezze economiche, tra cui le pressioni inflazionistiche, le potenziali minacce tariffarie e l'indebolimento dell'economia cinese. Ha anche citato la recente volatilità del mercato azionario, influenzata dalle vendite istituzionali straniere, come un fattore che ha contribuito al calo del sentiment degli investitori, con l'indice del mercato azionario che è sceso ai livelli di aprile 2024.

La NCU chiarisce che i punteggi dei sottoindici del CCI compresi tra 0 e 100 indicano pessimismo, mentre i punteggi compresi tra 100 e 200 riflettono ottimismo. L'unica area che mostrava ottimismo a marzo era la probabilità di acquistare beni durevoli.

Oltre al CCI, un altro sondaggio della NCU, condotto in collaborazione con Taiwan Realty, ha mostrato un calo dell'indice per l'acquisto di case di 0,31 punti, raggiungendo 99,56, interrompendo una serie di aumenti di due mesi.

Il sondaggio CCI della NCU, che ha intervistato 3.087 consumatori taiwanesi di età pari o superiore a 20 anni, ha un livello di confidenza del 95% e un margine di errore di +/- 2,0 punti percentuali.



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