La volontà di Taiwan: Persiste il rifiuto schiacciante di 'Un paese, due sistemi'.

Il sondaggio rivela una forte opposizione taiwanese all'approccio di Pechino e un sostegno duraturo allo status quo
La volontà di Taiwan: Persiste il rifiuto schiacciante di 'Un paese, due sistemi'.

Taipei, 25 aprile – Un recente sondaggio indica che la stragrande maggioranza dei cittadini taiwanesi continua a non essere d'accordo con il quadro “un paese, due sistemi” proposto da Pechino per le relazioni attraverso lo Stretto. Il sondaggio, pubblicato dal Consiglio per gli Affari Continentali (MAC), dimostra un costante modello di resistenza al concetto.

Il sondaggio ha rivelato che l'84,4% degli intervistati rifiuta il modello “un paese, due sistemi”. Questa cifra si allinea con i risultati di precedenti sondaggi del MAC condotti negli ultimi tre anni, dove l'opposizione è rimasta costantemente alta, oscillando tra l'83,6% e l'89,6%.

A sottolineare ulteriormente i sentimenti taiwanesi, l'82,5% degli intervistati ha respinto l'affermazione della Cina secondo cui “Taiwan fa parte del territorio cinese e non è mai stata un paese”. Inoltre, l'80,6% non è d'accordo con il principio “una Cina”, riflettendo profonde riserve sulla posizione di Pechino.

Il sondaggio ha anche mostrato che il 79,1% dei partecipanti sostiene l'opinione che la Repubblica di Cina (ROC, Taiwan) e la Repubblica Popolare Cinese (RPC, Cina) siano entità distinte, una posizione che ha costantemente trovato un forte sostegno nei sondaggi precedenti. Questo sostegno ha oscillato tra circa il 74% e un picco dell'82,2% nel maggio 2022.

Quando è stato chiesto lo status preferito attraverso lo Stretto, oltre l'85% degli intervistati ha preferito mantenere lo status quo. Ciò include il 36% che preferisce uno status quo permanente, il 25,9% che vuole decidere il futuro di Taiwan in un secondo momento e il 19,9% che attualmente sostiene lo status quo, ma alla fine favorisce l'indipendenza.

Per quanto riguarda le operazioni di influenza della Cina a Taiwan, il 73,7% degli intervistati ritiene che il Partito Comunista Cinese stia intensificando la sua infiltrazione nella società taiwanese. Inoltre, il 70,9% sostiene che i rappresentanti eletti debbano ottenere il permesso del governo prima di impegnarsi con la Cina, riflettendo maggiori preoccupazioni per l'influenza di Pechino.

Inoltre, il 56,9% degli intervistati ha dichiarato che quando i cittadini cinesi presentano domanda per entrare a Taiwan, il governo dovrebbe considerare se sono collegati alla strategia di unificazione della Cina. Il sondaggio ha toccato anche recenti controversie nella società taiwanese, tra cui la revoca dei permessi di soggiorno per due coniugi cinesi. Su questo tema, il 67,8% ha sostenuto la decisione del governo.

Nel frattempo, il 70,9% degli intervistati ha percepito il governo di Pechino come “ostile” nei confronti di Taipei, rispetto al solo 15,5% che lo ha visto come “amichevole”.

Il sondaggio è stato condotto dal Centro Studi Elettorali della National Chengchi University tramite interviste telefoniche dal 17 al 21 aprile, con 1.099 campioni validi da intervistati di età pari o superiore a 20 anni. Il margine di errore era di 2,96 punti percentuali.



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